Archivio | febbraio, 2012

Nuove forme di comunicazione

27 Feb

Ieri sono stata a Bologna per accompagnare una mia amica a ritirare diciamo un rinoscimento, più che un vero e proprio premio, alla sua attività di comunicazione a favore di appasionati di una disciplina sportiva tramite i nuovi canali o “media”, come pomposamente i comunicatori di mestiere (tipo giornalisti) che non li usano chiamano internet e social network in primis facebook e twitter. Ora questi giornalisti un po’ “pelosi” le cui testate attribuiscono premi a chi li ha superati in lettori e seguito per diffondere notizie su eventi e persone legati ad una passione comune francamente mi fanno tra il ridere. la pena e l’incazzare. A  questi signori dà fastidio che con una buona rete di contatti si riesca sui social network arrivare prima alle fonti di  informazioni e tutto questo con professionalità e in modo assolutamente gratutito (aggratis!!!!)

Possono sminuire la cosa come meglio credono, attribuendo contemporaneamente lo stesso riconoscimento alla segretaria che spedisce le lettere e le riviste e alla bimbetta figlia di sportivi che hanno tesserato la pupilla ancora in fasce, ma niente potrà nascondere la cosa fondamentale: tutta la loro insipienza.

Un canale gratuito diffuso e ben utilizzato come facebook, uniti a  una grande passione nella comunicazione e una dose di cervello notevole – di cui la mia amica è ampiamente dotata-  più un po’ di tempo libero a disposizione battono la migliore editoria patinata, ricca di mezzi economici e con tanto di patentino da giornalista.

Tutte le persone che erano li ad applaudirla erano per lei

E queste si che sono soddifazioni!

Grande Pà!

Elisa

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punti spesa…ben spesi

20 Feb

Odio le tessere fedeltà dei supermercati, se posso evito di farmela dare, ma alla decima spesa e volta che ti senti dire dalla cassiera “Signoraaaaaaa, non la vuole la tessera punti tanto e ggggratissssssssss!!!” cedo e me la prendo sapendo che tanto non me ne faccio una cippa-lippa.

Io faccio il 90% della mia piccola spesa (in media circa 40 euro a settimana a voler star larghi, perchè il fine settimana usufruisco della dispensa della genitrice di solito 🙂 ) in due supermercati distinti. Il primo è il Billa che si trova a un tiro di schioppo da casa: è ordinato, carino, ha un po’ di tutto e una tessera punti che dopo un po’ automaticamente ti ritrovi riversata sulla spesa. Un giorno spendo 20 e pago 15 e il conto punti riparte. Ma non sempre trovo tutto quello che mi serve e allora spesso allungo di qualche centinaio di metri e vado al Carrefour, altra tessera.

Quest’ultimo o è più tirchio nel dare punti o io immancabilmente compro cose che non rientrano nella raccolta, fatto sta che tempo fa mi sono ritrovata a questionare con la cassiera.

La cassiera in questione (ce ne sono otto di casse, mi sembra) o è la titolare, o è la fidanzata del titolare, perchè ha un modo di comportarsi sia con i clienti, sia con le altre cassiere, che se fosse una mia dipendente l’avrei già mandata a casa. Se ne esce con frasi tipo “Tesoooooooro, mi porti la chiavetta che devo fare uno stoooooorno?”- “Che barbaaaaaaaaaaaa, oggi non mi va proprio di lavorareeeeeeeee”  – “Signoraaaaaaaaaaa, ma che bella la sua collanaaaaaa”, ecc…ecc…  Anche questa cassiera non scherza in quanto a collane-anelli-bracciali.

Ero in coda e la cassiera  spiega alla tipa vicino a me che deve affrettarsi a scegliere i regali perchè scade la raccolta punti e le elemca. incurante della coda, cosa può prendere con i punti accumulati. Arriva il mio turno e le chiedo dove posso vedere cosa prendere con i miei miseri punti e lei mi fa “ma signoraaaaa, lei ha sooolo settecento punti, non può prendere nulla”

Nel frattempo avevo già buttato l’occhio sul bancone e avevo visto che con i miei settecento punti donavo sette euro all’AIRC e allora le rispondo: “Beh, non è vero che non prendo nulla, dono sette euro all’AIRC e non li spreco in cavolate (e mi sono contenuta)

Perchè si scieglie un supermercato anzichè un altro….

Elisa

hai voluto la bicicletta

16 Feb

Mia nonna mi diceva sempre così quando mi lamentavo quando facevo scene per ottenere qualcosa che alla fine si rivelava al di sotto delle mie aspettative (o al di sopra ma mi sarei tagliata la lingua pur di  ammetterlo in questo secondo caso).

Beh lo stesso si potrebbe dire alla mia capa-collega M. di cui ho già ampiamente parlato nell’altro blog, quello che splinder ha mandato a nanna. Non le piace la nostra comune Capo Ufficio perchè la considera una incapace-lavativa-mangiapaneatradimento e ha piantato storie con le alte sfere perchè la mandassero via (illusa!) per ottenere che la capoufficio è ancora lì al suo posto a comandare e la collega M. è stata “incaricata” della responsabilità di una parte del settore sottratto all’altra, che ben felice si è trovatà con metà delle responsabilità e pari stipendio.

Insomma la collega M. ha più responsabilità, più lavoro, tutte le colleghe/i suoi pari-grado contro, qualche soldo più in busta paga.

Chi ci ha rimesso: io, ora ho due cape da gestirmi e che non vano assolutamente d’accordo.

Insomma oggi per l’ennesima volta M. ha avuto da ridire sul lavoro mal fatto dell’altra capa e, siccome non le parla manco sotto tortura, pretenderebbe che parlassi io al posto suo. “e no cara, ora ti alzi dalla scrivania e vai di là e affronti la questione”

Pensiate l’abbia fatto? No, le ha scritto una email. inviata per conoscenza a vari capoccia dell’ufficio…..

Per fortuna domani avevo già preso un giorno di ferie

Ma lavoro solo io in una gabbia di matti?

Elisa

Principessa

12 Feb

Negli anni della mia adolescenza, lei rappresentava per me tutto: bellezza, eleganza, splendida voce, famiglia di grandi artisti alle spalle, insomma tutto quello che artisticamente  ci vuole per avere il mondo ai tuoi piedi

Cantava divinamente, aveva le movenze di una pantera e un corpo da urlo

E poi scopri che soffriva di depressione, era tossicomane, infelice e muore sola in un albergo a 48 anni.

Non mi capacito come possa essere possibile tutto ciò.

Addio Principessa Whitney Houston, riposa in pace

Elisa

 

 

vicino a mamma’

8 Feb

Avevo pensato ad un intervento per contestare l’affermazione della Ministra Cancellieri – che poi si è ricorretta, sta diventanosi un difetto anche di questo governo il “mi avete frainteso” si direbbe – che i ragazzi di oggi non solo pretendono un posto fisso (Orrore!) ma anche vicino a mamma e papà.

A parte che se gli stipendi sono da fame e il lavoro non è fisso, mi si dovrebbe spiegare come un ragazzo o ragazza possano permettersi un carnet di spese tipo:

affitto, luce, riscaldamento, condominio, spesa ecc…. il tutto da far rientrare in circa 1000 euro al mese, se va bene.

Ma soprattutto noi viviamo in un paese dove i servizi alle famiglie sono zero o costosissimi. Un asilo nido costa sui 700 euro al mese, e se trovi posto sei fortunata e allora ben vengano i nonni “santi subito” che danno una mano. Ma se abitano all’altro capo dello Stivale come fanno a venirsi a prendere il bimbo quando mamma è al lavoro e la scuola ti chiama che il bimbo/a ha la febbre ?

Senza contare la situazione opposta: i bimbi sono grandi e indipendenti ma tu hai i genitori anziani che hanno bisogno di assistenza 24 ore al giorno o giù di li e i 3000 euro al mese per una RSA e, anche se hanno una badante fissa, devi comunque assisterli negli orari in cui la badante è via, e fare la spesa per loro, andare dal medico di base, ritirare le analisi, e così via

Dicevo: stavo pensando a tutte le argomentazioni sopra riportate e poi è arrivata la più bella smentita che ci sia. almeno per me

Cara Ministra Fornero, e cara Minisra Cancellieri a proposito di figli che non vogliono muoversi e che cercano sempre e solo il posto fisso e comodo, mio nipote ha vinto una borsa di studio per un dottorato negli Stati Uniti……giusto a due passi da mammà

Elisa, zia orgogliosa! 🙂

 

a proposito di posto fisso

2 Feb

Nel mio ufficio accanto a “dipendenti pubblici mangiastipendio a tradimento” (ricordate il ministro nanissimo?) e che ora si annoiano anche, ci sono dipendenti di cooperative con stipendi minimi che svolgono servizi collaterali: guardiania, posta, e pulizie. Tre servizi e tre cooperative diverse,  che cambiano ogni anno ma il personale resta sempre lo stesso, o per lo meno quasi sempre.

La Signora che si occupa della posta A., che  ha sempre fatto il suo lavoro senza infamia e senza lode, sei mesi fa è stata spostata di ufficio e  si è subito ambientata alla nuova situazione: ha fatto amicizia con le più rompiscatole e faniane delle colleghe, quelle che quando  vanno a prendere il caffè ci impiegano un’ora  o si chiudono in un ufficio a cazzeggiare. Ma soprattutto aveva scelto come “protettrice” la più odiosa di tutte loro. Probabilmente perchè aveva l’ufficio di fronte al suo. Per dire che tipo è la collega in questione, sappiate che quando quattro anni fa c’è stato un concorso interno con passaggi di carriera  avrà fatto causa a tutte le colleghe del suo ufficio vuoi per mobbing, vuoi perchè le hanno portato via l’incarico che spettava (a detta sua) a lei, ricorsi tutti persi.

Insomma, da un po’ di mesi la Signora della posta era diventata insopportabile: non faceva più il suo giro normale come ogni giorno, portava la posta del primo piano al quarto senza leggere troppo bene l’indirizzo sulla busta, e se andavi nel suo ufficio non la trovavi quasi mai e se la trovavi era spesso e volentieri al telefono.

Morale della favola, avvertita una volta, avvertita una seconda, con la protettriche che continuava a dirle “non ti succederà niente, stai sicura” , due giorni fa è stata sostituita da un ragazzo giovane.  Insomma è stata lasciata a casa.

Mi dispiace, perchè il posto di  lavoro serve a tutti, ma soprattutto indovinate chi è la collega che va dicendo a tutti “era ora che la lasciassero a casa perchè ormai non faceva più niente?”

Verrebbe voglia di darle un motivo valido stavolta per fare una denuncia

Elisa