Quando ero ragazzina consideravo due posti dove mi sentivo sicura, dove nessuno avrebbe potuto farmi del male: la casa e la scuola. A casa avevo i miei genitori che pensavano al mio benessere e alla mia tranquillità, e la scuola era una appendice della mia famiglia. Era mio dovere andarci e istruirmi per poter affrontare al meglio il futuro.
Ora l’dea che un bastardo o un gruppo di bastardi possa minare la sicurezza di tanti ragazzi, nella realtà ragazze, perchè mettono tre bombole di gas in un cassonetto e lo manovrano con un timer a distanza, fa venire i brividi che tu sia un genitore, uno studente o un cittadino.
Mi auguro che i colpevoli paghino il conto con la giustizia e vengano presi al più presto
Elisa
Mi associo. Anch’io lavoro in una scuola e penso che dovrebbe essere uno dei posti più sicuri per un ragazzo. Inoltre anch’io ho un figlio unico e non oso pensare al dolore che proverei se non tornasse più da scuola o dal lavoro. Come tutti, anch’io sono annichilita e spero proprio che quel pazzo assassino venga catturato al più presto, prima che possa ripetersi ancora.