Archivio | giugno, 2012

A spasso in galleria!!!

26 Giu

Raramente mi capita di passeggiare sotto i portici di Corso Vittorio per quel tratto che dalla Stazione di Porta Nuova va verso il monumento al Re Gentiluomo con il suo pancione e baffi e barba. Ci passo ennemila volte con l’autobus, ma a vederli dall’esterno sembrano abbastanza vuoti e tristi. Oggi sono andata alle Poste vicino alla Stazione a spedire una raccomandata. A proposito, ormai è acclarato che gli impiegati con la flemma maggiore sono gli addetti alla corrispondenza: mezz’ora per scrivere un telegramma ad una ragazzo, sbagliando la prima volta il testo e la seconda volta l’indirizzo 😦

Al ritorno me la sono fatta a piedi per un pezzetto, scoprendo negozi di vestiti niente male e molto colorati come piacciono a me (ma sono in fase di risparmio causa vacanze in arrivo) e un susseguirsi di negozi di mobili di design, gallerie d’arte dove si fanno “liste nozze”: mica male mettere un quadro di Delleani o qualche pittore piemontese dell’ottocento in lista (vedere se poi qualcuno te lo regala). Chissà se valgono anche le “liste traslochi”?  Per un quadro di Grosso con quelle belle SIgnore in mise da gran sera, lo spazio a casa lo troverei 🙂

Non so i prezzi però! Mi sa fuori dalla portata di tutti i miei parenti e amici 🙂

E poi i negozi di arredo con cucine dai mille cassetti e spazi che mi hanno sempre affascinato anche se non mi servirebbero a molto e, non ultimo, un negozio di stampe con foto su lamina che forse a quest’ora ha ancora l’alone del mio naso sulla  vetrina 🙂

E non ultimo una gastronomia favolosa e una famosa cioccolateria (ma non si mangiano i cioccolatini in estate!!!! 🙂 )

Ogni tanto fa bene tirarsi su il morale, che c’è la Fornero che ci aspetta al TG!

Elisa

Mr. Tobin

22 Giu

Il mio Professore di Diritto Privato ci faceva notare che per vendere un appezzamento di terra di pochi metri quadrati senza alcun valore bisognasse andare dal Notaio, fare le trascrizioni con bolli e parcella del professionista e idem per una scassatissima macchina di seconda mano, ecc… ma se volete trasferire un pacchetto di azioni o swap o edge fund ecc,. del valore di milioni di euro, basta una telefonate o un cenno di mano dell’operatore di borsa. Cosa conta di più a livello economico, l’appezzamento di terra del nonno, magari tutto bosco oppure il pacchetto di azioni, che ne so, di facebook? Io di finanza non mi intendo, ma penso sia chiaro anche ai bimbi di questi tempi che quella roba strana che chiamano Borsa Valori ci stia condizionando e anche un tantino affossando alla fine. Una volta l’economia era fatta, soprattutto, di spostamenti di beni e servizi “reali” che tocchi con mano, oggi solo una minima parte del valore dellle transazioni mondiali riguardano il mercato “reale” e “tangibile” di beni e servizi. La conclusione del mio Prof di Diritto come di quello di Economia era unanime “bisogna regolamentare e tassare le transazioni finanzierie” sia per guadagnare soldi a beneficio per la collettività. sia per controllare che a furia di scambia titoli qua e bond là, non si resti con il sedere per terra. Il Signor Tobin, il primo ad aver proposto questo negli anni settanta, se lo sono quasi mangiato vivo, credo. Ma ora con l’Europa che sta andando a rotolli Il Prof Monti (Economista) la caldeggia. Giustissimo! Sarebbe ora.

Ma se nel 2008 quando sono fallite le banche americane e inglesi, non hanno fatto nulla. anzi le hanno pompate di denaro perchè riprendessero a operare impunemente come prima, cosa dobbiamo pensare ora? Essere positivi?

Elisa 

cose di ufficio

19 Giu

Oggi alcune colleghe erano nell’ufficio del Capo e stavano litigando abbastanza sonoramente l’una contro l’altra armate e non so se avete presente cosa possano dirsi delle Signore quando si legnano di santa ragione. Non so bene l’oggetto del contentedere perchè, per mia fortuna, non faccio parte dello stesso settore ma penso che si sentisse discutere sin dalla strada. Il Dirigente ha camminato per tutto il tempo su e giù prima nel suo ufficio e poi nel corridoio nervosamente e ogni tanto andava sul terrazzo a fumare una sigaretta, sempre più visibilmente spazientito. Dopo un po’ piomba in uffico e testualmente dichiara “Ne ho i coglioni pieni”…..peccato che l’ufficio fosse il mio. Io e il mio collega ci siamo guardati allibiti.

Come direbbe una mia amica “e questi celi pagano pure”

Elisa 

della invalidità che c’è ma non si vede

14 Giu

E’ da quando sono bambina che sento parlare di falsi-invalidi e ne ho anche conosciuti da ragazzina un paio di “finti-cardiopatici” che non lo tenevano manco tanto nascosto. L’invallidità riconosciuta a chi non ne ha diritto unita all’accompagnamento ecc… è una dei tanti scambi che la politica ha sempre tollerato (io ti riconosco l’invalidità ammorbidendo la commissione e tu mi riconosci voti e anche soldi). Ma  vale sempre il discorso delle vacche grasse….finchè ce n’è per tutti ci si fodera gli occhi di prosciutto. Ma oggi il prosciutto costa e non tutti se lo possono permettere.

Io l’invalidità l’avrei sempre potuta ottenere. purtroppo a causa di queste maledette crisi che mi vengono in tutte le forme (grande e piccolo male) quando e come vogliono loro. Sono farmacoresistente. Ma non ce l’ho scritto in fronte. non giro in carrozzella e con il bastone e sono sempre stata restia ad avere il “marchio”. Ma quando quattro anni fa sono rimasta senza lavoro e gli unici concorsi che avevano bandito nella mia zona erano per “categorie protette”(più laurea in materie giuridiche o economiche, mica cavoli!) , mi sono detta “e che cazzo!” e ho fatto tutto l’iter che allora non passava ancora da mamma INPS ed era un po’ più snello (e non che ora la lungaggine sia colpa di mamma INPS ma da una legge farraginosa e mal congegnata)

Io tra domanda, visita e certificato ci ho messo circa sei mesi.

Ma non so come mai anche se la invalidità è non rivedibile, rivedibile era il permesso per la 104 e nel 2010 mi hanno richiamato a visita e mi sono trovata in un girone infernale insieme a mamme che accompagnavano i figli down (ma si vede che i geni possono cambiare) e altre situazioni analoghe. Ho discusso con la stessa identica commissione di due anni prima, portando gli stessi documenti e passata la visita con lo stesso neurologo. Ci ho discusso perchè insomma non rotolavo per terra ogni tre secondi e ho lasciato la mamma a casa (tra pullman e treni ci ho impiegato il doppio del tempo ad arrivare alla visita) e sono arrivata sulle mie gambe.

Forse una diagnosi di epilessia non è facile da fare e un eeg o una risonanza sono a portata di tutti i medici ma sicuramente un cieco falso con apparecchiature adeguate lo si sgama, sin dall’inizio e se ho capito sono soprattutto questo tipo di invalidi che cubano di più in fatto di soldi, perchà hanno la pensione più alta più un tot per l’accompagnatore. Non certo quelli che prendono 250 euro al mese. Io poi, per fortuna, lavoro e non costo neanche quello.

Mi auguro  che adesso l’INPS sia più selettivo anche per le revisioni e lasci a casa quelle che sono “irrivedibili” perchè difficilmente, purtroppo, la situazione può combiare con il passare del tempo.

 Elisa 

Esodo, che ha comunque qualcosa di biblico

12 Giu

In questo periodo l’INPS sembra stia giocando a tombola o al gratta e vinci. Spara numeri alla cappero su quante siano le persone che dovrebbero rientrare tra le “attualmente tutelate” (certo che la Fornero in diplomazia zero!) dalla legge di riforma del diritto del lavoro.

Le cifre cambiano a seconda che vari il numero di anni mancanti alla pensione vera e propria e la tipologia di “modus esodandi”. (si può dire così?)

Nel mio ufficio dove non è mai stata sostituito nessuno manco con trasferimenti e la gente non sa più dove girarsi per stare dietro a tutto. hanno cancellato con un tratto di penna. ad esempio. tutta la categoria degli informatici (lascaindo stare i commenti sulla preparazione specifica dei colleghi) e cinque colleghi si sono trovati sbattuti in altri uffici a fare da supporto a qualcosa, controvoglia loro e dei supportati.

Altri sono stati caldamente invitati ad esodare. Se ti mancavano cinque anni dall’ora ics (ante riforma Fornero) e avevi i contributi a posto rinunciando a un quarto dello stipendio e andando a fare un po’ di ore di volontariato da qualche parte, potevi stare a casa con tanti ringraziamenti e ande….

Alcune colleghe (e si tutte donne in questo caso) hanno preso al  volo l’offerta o perchè avevano la mamma anziana e in carrozzella da guardare o perchè si smazzavano tutti i giorni da anni un’ora e mezza di treno per venire a lavorare. Insomma hanno detto “e perchè no?”

No, perchè ci ha messo lo zampino il Governo che si è accorto che l’INPS non ce la fa a pagare tutte queste pensioni senza una adeguata copertura contributiva. Complimenti, dopo secoli di pensioni a falsi invalidi, a una valangata di coltivatori diretti che un campo non lo hanno mai calpestato, a quelle dei 14 anni-sei mesi e un giorno ecc.. non ce la facciamo?

Ma chi lo avrebbe mai detto? E soprattutto con che faccia lo si dice al cassintegrato che deve andare in mobilità, ma non gli sarà pagata. al prepensionato a cui scadono gli incentivi e non avrà ancora 65 anni, ecc…

Almeno siate seri e non date i numeri a casaccio.

Elisa

P.S. devo preparare un post sull’invalidità che c’è ma non si vede 

e tre

7 Giu

Dal primo giorno di lavoro mi è stato insegnato che il cliente ha sempre ragione e so che chi viene allo sportello a reclamare o richiedere qualcosa ha (quasi sempre) sacrosanto diritto ad ottenere  e se non lo ha bisogna gentilmente fargli capire il perchè.

Ma domani devo per la terza volta fare un pagamento che non è andato a buon fine.

La prima volta perchè la figlia ha fornito il suo conto corrente (senza dire che era il suo), la seconda perchè la madre rimasta vedova si è dimenticata di dire alla figlia che ha chiuso il conto di una vita perchè era cointestato con il marito e questt’ultima ha comunicato le coordinate sbagliate perchè si è confusa,

Spero che adesso vada tutto bene,. perchè francamente ne ho un po’ le scatole piene! 

Vabbè

Elisa

vendesi

6 Giu

Quando tre anni or sono mi sono trasferita nel mio appartamentino a Sabaudia, nella mia zona i cartelle vendesi si contavano sulle dita di una mano e come  venivano esposti poco dopo sparivano. Segno, a detta di un mio amico che di mestiere fa l’immobiliarista che il “mercato tirava”. Più piccolo l’appartamento in vendita maggiore la velocità di vendita. Non parliamo poi della zona di super lusso adiacente con ville storiche e giardini supersorvegliate da un sistema di telecamere. Oggi mi sono dilettata a girare nel quartiere e nel giro di dieci minuti ne ho contati venti. In media uno per portone. Poi ci diceva quel tipo li basso che dilettava con le ragazzine  che tutto andava  bene e che la crisi in Italia non c’è. Non sono una econimista, ma se in un quartiere dove come diceva il mio vicino ipersportivo un po’ cafone con orologione automatico di supermoda al polso “qui a meno che tu non abbia bisogno si soldi se hai un alloggio, non lo vendi”, i vendesi fioccano come i funghi in un bosco dopo la pioggia, mi chiedo come sia la situazione negli altri quartieri. Nella zona pedonale i vendesi appartamenti sono comparsi su interi stabili (non oso immaginare gli zeri che servono per pagarli). Sarà colpa dell’IMU, come dicono alcuni miei amici? Bah.

Molti cartelli restano lì a ingiallire per un bel po’ di tempo, a dire il vero, perchè per la maggior parte si tratta di appartamenti abbastanza grandi non adatti alla numerosità (in termine di persone) e alle entrate di famiglie spesso con un solo figlio se non addirittura senza del tutto.

 Io fossi Mr Monti andrei a indagare su tutte questi spostamenti di proprietà di immobili, visto che a quanto pare siamo in 28 milioni di italiani a fare i conti con la crisi.

Li acquisteranno i fantasmi?

Elisa