Io pranzo di solito in un piccolo bar vicino all’ufficio, cucina casalinga, buona, pochi coperti ma molto veloci nel servire. Proprio perchè ci sono pochi tavoli capita spesso di mangiare gomito a gomito con perfetti sconosciuti, che magari vedi tutti i giorni, ma non conosci. Tra questi un gruppo di persone che, presumibilmente, dovrebbero lavorare per una mutlinazionale con sedi in un po’ tutto il mondo. Oggi erano un po’ ciarlieri e allegri causa week end pasquale lungo, tutti? Non proprio, una di loro è un po’ tesa e sta in silenzio. Gli altri ragazzi cercano di coinvolgerla ma lei risponde a monosillabi. Insomma dopo un po’ la ragazza sbotta: “oggi è il mio ultimo giorno di lavoro con voi” e gli altri: “si ma la tua ditta, avrà altre commesse, no?” e la ragazza “Beh, la mia società si, ma io non so se mi confermeranno il contrattto”. il gelo è sceso sulla tavolata
Anche a me è venuto un po’ di magone, perchè ho molti colleghi “esternalizzati” soci di cooperative che svolgono lavori all’interno del mio ufficio e integrati come se fossero a tutti gli effetti dipendenti diretti, ma non lo sono e non ci pensi fino a quando non ti salutano perchè trasferiti, nelle migliori delle ipotesi, ad altro servizio presso qualche altra azienda.
Mi sono alzata dal tavolo, rinunciato al caffè e sono tornata nel mio ufficietto a meditare un po’,su cosa si potrebbe fare in un Paese dove non riusciamo a fare manco un Governo a con contratto a chiamata?
Elisa