Archivio | aprile, 2013

Elezioni prossime e venture

28 Apr

La Povna http://nemoinslumberland.wordpress.com/ si candida alle prosssime elezioni comunali e sono qui a incrociare le dita per lei!!!!! io invece sono qui tormentata dal “che fare” e “che capperi” votare per le “mie” elezioni comunali, della cittadina dove risiedo. Si perchè io ho sempre votato a sinistra o centro-sinistra che dir si voglia emigrando più o meno tra Sinistra Ecologia e Libertà e PD e ritorno. Ma stavolta sono veramente in crisi perchè il sindaco  portato da entrambe le formazioni politiche è lo stesso dei precedenti cinque anni e si è dimostrato il peggio del peggio, ed è pure gggiovane ma non ha saputo fare niente di niente di positivo in una cittadina che sta morendo a causa della crisi economica, con aziende che chiudono a catena disoccupazione a mille, Insomma la mia cittadina si è trasformata in un dormitorio per anziani o per famiglie che poi la mattina prendono macchine o treno e si recano a lavorare in città più grandi. In cinque anni la giunta ha cambiato una decina di assessori che a turno si sono dimessi sbattendo la porta. Persone che proprio in quanto serie sono tornate al loro lavoro e “arrivederci, ma anche no”. Un politico serio deve capire e sapere che il rancore, l’offendersi facilmente dev.e dimenticarselo se vuole svolgere bene il suo compito.

Liste tutte da buttare? Veramente no, ce ne sarebbe una capeggiata da un giovane ragazzo che da quando aveva diciotto anni si impegna per fare qualcosa, alle assemblee pubbliche non si è mai tirato indietro a dire la sua sulla inerzia di Giunta e Consiglieri e si è sempre dimostrato volenteroso e pieno di voglia di fare…. il Serracchiani di noiartri, insomma!!!! Ma senza seggio al Parlamento Europeo…. Ma, tra tutti i gruppi che lo appoggiano, C’E’ ANCHE IL PDL 😦

E ora? Il sindaco imbecille ma di sinistra o il ragazzo bravo e volenteroso ma di destra?

Questo è il dilemma!!!!

Elisa

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buseconomy – se il bus, come l’economia, non corre più

23 Apr

In questi giorni c’è grande fermento e sollevazione da parte delle aziende di trasporto regionali, ben 45 se ho inteso bene, che sono a rischio chiusura a causa dei mancati pagamenti da parte della Regione dei contratti di servizio. Perchè gli enti pubblici per poter garantire il servizio di traporto pubblico, su ruote e ferrovie, sbora un bel po’ di milioni di euro all’anno perchè spesso e volentieri – corse scolastiche a parte – questi pullman viaggiano semivuoti, ma il servizio va garantito a tutti e a tutte le ore, anche se sull’autobus trovi solo la signora del paese ics che va al mercato del paese ipsilon o a trovare la cognata al paese zeta alle undici di mattina o di primo pomeriggio. Io di solito…  faccio la seconda o terza utente del pullman, non guidando. Causa legge di stabilità, spending review e chi più ne ha più ne metta, non ci sono stati i trasferimenti dallo Stato alle Regioni e dalle Regioni ai Comuni, Province ecc… e alla fine alle Società di Trasporto, e la catena finisce qui? No. Ieri ero sul pullman con un incazzatissimo autista che da due mesi non riceve lo stipendio per intero e al termine giusto. Il signore la mattina ha iniziato con il trasporto scolastico sulla linea da e per Vercelli e il pomeriggio lavorava per la linea Ivrea Torino, tanto per….

Interrogandolo un po’ ho “scoperto” che gli autisti non sono dipendenti diretti delle compagnie di trasporto ma di una specie di cooperativa o società esterrna  che fornisce questo servizio per enne aziende della regione. Insomma 45 aziende di trasporto regionale e 2-3 società che forniscono personale a tutte. Allora qualcosa non quadra: o, effettivamente,  sono troppe le società e dovrebbero accorparsi -e qualcuna chiudere- per rendere la loro gestione più economica, o si decide che la capillarità sul territorio della rete di trasporti viene prima della economicità del servizio e si paga tutti il dovuto – tramite biglietto, contratti di servizio, ecc… – e non si fiata.

Per ora si fa lo slalom tra i pullman che manifestano in centro città

Elisa   

Performance

17 Apr

La prima volta che i nostri dirigenti ci hanno riunito per parlarci del “sistema delle performance”  le battute sono scappate un po’ a tutti, soprattutto ai colleghi maschi, ” e cosa vuole dire? Sa di equivoco…ecc…” ma non lo hanno certo detto alla dirigente che gestisce il tutto da noi, perchè con lei battute poche e se ti scappasse ti farebbe passare la voglia e ti ritroveresti non dico a dirigere il traffico perchè non siamo vigili urbani ma forse a fare archivio tutti i giorni, si. Per giustificare le famose quote di valutazione dei dipendenti fissate dal nano Brunetta 50-25-25 (un 50 di normali un 25 di sopra la media e un 25 di sotto alla media) da noi si sono inventati un sistema di “indicatori” atti a valutare se ogni dipendente “in base al lavoro che svolge, alle competenze, ruolo, eventuale posizione organizzativa ricoperta,ecc..” viene tacciato di un voto ics e così può ricevere o non ricevere un premio di risultato. Ora, l’anno scorso di insufficienti non ne ho sentito uno, almeno da noi, quelli che sono stati “super-performanti” sono ancora li che devono scansare le battute cattive dei colleghi o il “toh, questo lavoro fallo tu che sei tanto performante!” 

Ieri il dirigente ci ha convocati per dirci che dovrà valutarci nuovamente e ha messo le mani avanti all’insegna del “è una cosa spiacevole da farsi, ma mi tocca, non so come fare, chiederò ai capi ufficio” la mia capo ufficio è diventata viola e ha cercato di smarcarsi ma al momento non ci è riuscita….. Prevedo un mese di lunghi coltelli!!!!

Volete sapere qual’è la differenza economica tra l’essere sufficienti e super performanti? 38 euro lordi una tantum.

Certe Signore si farebbero una grossa risata…

Elisa

e il libretto non lo voglio

9 Apr

Sono una maledetta contabile e faccio conti e ordinativi di pagamento praticamente otto ore al giorno ma per la maggior parte delle volte non ad aziende con Conti Correnti, magari anche più di uno e in più banche, anche se oggi causa “tracciabilità dei pagamenti” ci va il conto dedicato apposta per le aziende appaltatrici e fornitrici, un casino di burocrazia e controlli che la metà basta, credetemi!

Nooooo io per la maggior parte delle volte pago persone, la maggior parte donne, età media altina, che fino a un annetto fa manco sapevano cosa fosse un conto corrente, si spediva loro un bell’assegnino e vai, tutto a posto!  Da un po’ di tempo a questa parte non basta, serve il conto corrente, si viaggia solo con bonifico e vaglielo a spiegare ad una signora di magari ottanta e pussa anni che vive in un paese, non guida e la banca non è proprio comodissima e poi il bancomat non l’ha mai usato in vita sua, il figlio non può accompagnarla perchè lavora, ecc…

Tutte ragioni stravalidissime. Meno male che esistono le Poste che sono dappertutto e poi un libretto di risparmio rende sicuramente più di un conto corrente. E così arrivano un sacco di belle e ordinate letterine di persone che comunicano il numero del loro libretto di risparmio. Bene così si può procedere, penso ingenuamente io e i miei colleghi. Peccato che poi questi pagamenti siano tornati  tutti indietro…. perchè la convenzione con la banca non prevede pagamenti su libretti postali. Cambiare la convenzione? Sarebbe troppo logico: riunire i capoccia, chiamare la banca, riscriverla. ecc….

Siccome si vive nell’Uffcio Complicazione Pratiche Semplici, arriva una bella lettera di quelle che fanno piacere: non si fanno pagamenti su libretti postali e già che ci siamo manco su carta di credito ricaricabile….. Contattare tutte Signore in questione e comnunicarglielo.

Le nonnine ringraziano 😦 e io che devo loro spiegare di aprire un conto corrente (che costa e non rende nulla) o farsii dare quello del figlio o nipote, ancora di più 😦  

Ma un bel Vaff… ci sta!

Elisa

Mai sottovalutare le nonne

5 Apr

Mio nipote sta frequentando il dottorato negli States, prima di partire ha regalato alla nonna una webcam e l’ha posizionata sopra il video, ha scaricato e configurato skype sul PC della nonna e le ha insegnato a usarlo,  Dopo un iniziale “che barba sto programma ci mette una vita a partire, non mi ricordo la password, non mi ricordo come si accede, NON LO USERO’ MAI, ecc,,,”

Poi un po’ di volte chiama la sottoscitta all’insegna del “fammi vedere come ci si collega a skype che vedo se nipote è collegato, fammi vedere come funziona la web cam, ecc,,,,”

Ieri sera chiamo mamma e mi fa “si ciao aspetta che ti richiamo che sto su skype a parlare con nipote che ieri non abbiamo potuto dirci tutto”…..

Mo so cavoli tuoi caro nipote, non le sfuggi più!

Elisa