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e il libretto non lo voglio

9 Apr

Sono una maledetta contabile e faccio conti e ordinativi di pagamento praticamente otto ore al giorno ma per la maggior parte delle volte non ad aziende con Conti Correnti, magari anche più di uno e in più banche, anche se oggi causa “tracciabilità dei pagamenti” ci va il conto dedicato apposta per le aziende appaltatrici e fornitrici, un casino di burocrazia e controlli che la metà basta, credetemi!

Nooooo io per la maggior parte delle volte pago persone, la maggior parte donne, età media altina, che fino a un annetto fa manco sapevano cosa fosse un conto corrente, si spediva loro un bell’assegnino e vai, tutto a posto!  Da un po’ di tempo a questa parte non basta, serve il conto corrente, si viaggia solo con bonifico e vaglielo a spiegare ad una signora di magari ottanta e pussa anni che vive in un paese, non guida e la banca non è proprio comodissima e poi il bancomat non l’ha mai usato in vita sua, il figlio non può accompagnarla perchè lavora, ecc…

Tutte ragioni stravalidissime. Meno male che esistono le Poste che sono dappertutto e poi un libretto di risparmio rende sicuramente più di un conto corrente. E così arrivano un sacco di belle e ordinate letterine di persone che comunicano il numero del loro libretto di risparmio. Bene così si può procedere, penso ingenuamente io e i miei colleghi. Peccato che poi questi pagamenti siano tornati  tutti indietro…. perchè la convenzione con la banca non prevede pagamenti su libretti postali. Cambiare la convenzione? Sarebbe troppo logico: riunire i capoccia, chiamare la banca, riscriverla. ecc….

Siccome si vive nell’Uffcio Complicazione Pratiche Semplici, arriva una bella lettera di quelle che fanno piacere: non si fanno pagamenti su libretti postali e già che ci siamo manco su carta di credito ricaricabile….. Contattare tutte Signore in questione e comnunicarglielo.

Le nonnine ringraziano 😦 e io che devo loro spiegare di aprire un conto corrente (che costa e non rende nulla) o farsii dare quello del figlio o nipote, ancora di più 😦  

Ma un bel Vaff… ci sta!

Elisa

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