Archivio | luglio, 2013

ma Jane Austen aveva i tacchi?

31 Lug

I vestitini con bustini strizzacostole e crinoline ok, letteratura e quadri ottocenteschi sono pieni di descrizioni e immagini di questi strumenti di tortura, ma i piedini restavano rigorosamente nascosti e cosa portassero sotto le gonnellone le “contessine” è un mistero. Questo perchè il matrimonio del post precedente è stato molto campagnolo, disponendo la cugina “madre dello sposo” di un mega spazio verde dove si è potuta svolgere sia la cerimonia civile che cena.
Ma ahimè per le Signore e Signorine presenti il terreno qua e là era un po’ sconnesso e in discesa e fare tutti i vari tragitti “luogo della cerimonia-luogo dell’aperivo-tavolo per la cena” è stato irto di pericoli e ogni tanto si alzava un gridolino “le scarpe” “aiutami” “il tacco” ecc… Alla fine il prato pare sia stato ripulito da tacchi dodici, intere suole in cuoio, zeppe ecc…. e le ragazze alla fine della serata si erano divise in due categorie: quelle che hanno ballato a piedi scalzi senza troppi problemi e quelle che non hanno alzato il sedere dal tavolo e lanciavano sguardi di odio alle prime che magari danzando stavano divertendosi con i fidanzati di quelle sedute….. “Amore dove vai?” “Vado a ballare, tu fa quello che vuoi”….
Le mise erano di tutti i tipi:
Vestiti fascianti su fisici che magari proprio magrucci non erano…. e poi che vestiti e che colori!!!! il fucsia e il verde smeraldo abbondavano
Vestiti stile campagnolo perchè la cerimonia era in giardino, stile film della Pilcher con balze e cinture su fisici magrissimi e senza un accenno di curve su signore che forse un tubino gli sarebbe stato meglio.
Io che non metto mai le gonne, mi sono presentata con un completo in lino pantaloni bronzo e camicia a fiori in vair toni dal marrone al color senape e….ballerine color senape con borsetta idem….
Mi sono sentita dire “tu sei alta un metro e ottanta e non hai problemi di tacchi” da una che sarà stata alta circa cinque centimetri meno di me e con scarpe tacco mille…..
Non si è alzata un secondo dal tavolo e guardava torva il marito che si è divertito come un matto
Tutto sommato una bella cerimonia e come si dice…..Viva gli Sposi
Dimenticavo: la sposa aveva un bellissimo vestito in seta color cipria con cappello coordinato con la cintura in seta anche lei e un bouquet costituito da un mazzetto di fiori campagnoli, stava da Dio tacchi bassi, ma è anche molto alta 🙂
Elisa

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Jane Austen e Edith Wharton e matrimonio in famiglia

1 Lug

Avete presente i romanzi inglesi o americani dell’800 dove si descrive la bella società dell’epoca con abbondanza di ereditiere, duchi, palazzi, balli e matrimoni di società?
Parliamo di questi ultimi. C’è sempre la zia o la cugina povera, quella nata dal ramo sf….o della famiglia con un padre che ha buttato via in cattivi affari tutti gli averi lasciando la prole, di solito tutta femminile, senza patrimonio e senza dote e, di conseguenza, con la probabilità di trovare un buon partito pari a zero. Salvo che non siano brillanti, intelligenti, colte e/o particolarmente belle. La famiglia deve invitarle perchè sono sempre parte della stirpe ma non sa dove e con chi sistemarle a tavola e di solito le tapine finiscono sempre vicino a perfetti sconosciuti invitati anche loro per dovere o al curato di contea. Insomma le due scrittrici di cui sopra sono maestre nel descrivere queste situazioni. La Wharton ha scritto sul tema “ascesa e discesa sociale della parente povera” uno dei più belli e terribili libri, a mio parere, ossia la Casa della Gioia.
Beh questo per spiegarvi come mi sento al fatto di dover andare al matrimonio di mio cugino fra quindici giorni non avendo scuse valide per evitare di presentarmi ma dove dovrò rivedere i parenti serpenti che per sette anni sono riusita a scansare come la peste bubbonica. Quelli a causa dei quali, tanto per spiegarmi, ho perso il lavoro e “tante grazie e levati dalle balle”.
Il Cugino Sposo, però, non mi ha fatto assolutamente nulla, gli voglio bene e sono contentissima che si sposi, e ci rimarrebbe male se non mi presentassi. Comunque ho chiesto di essere trattata come la “cugina povera”, zitella lo sono 🙂 ma, a differenza delle donne di due secoli fa, per fortuna io “produco” il mio reddito e non devo dipendere dalla benevolenza di zii e zie che non digerisco. Non ci sarà un curato di campagna perchè la cerimonia sarà laica, ma qualche estraneo o estranea simpatico/a sicuramente lo troverò…..meglio una donna, così posso spettegolare sulle “mise” delle signore :-p
Poi vi racconterò!
Elisa