E’ dai tempi di Madama Fornero, delle sue lacrime da coccodrillo alla tele e la sua odiatissima riforma, che nel mio ufficio le attendevano come si attende la risposta ad una domanda di lavoro, o gli esiti di un concorso. E ora sono arrivate, le liste con l’elenco di tutti quei colleghi che hanno raggiunto i requisiti per andare in pensione perchè hanno più di 35/40 anni di contributi ma non ancora i fatidici 65 anni. Se vogliono lor signori possono fare richiesta e andare in pensione a partire dal “prima possibile” …. Ed ecco che alla macchinetta del caffè o nei corridoi trovi alcune colleghe con un sorriso da orecchio a orecchio che pensano a tutto quello che potranno fare “stare con i nipotini, ritornare finalmente al paese a godersi il sole, fare viaggi con il camper” o magari programmi meno allegri come “stare più vicino a genitori anziani e bisognosi di cure”. In quest’ultimo caso il sorriso scompare….
Poi ci sono le colleghe e i colleghi che nella lista non ci sono perchè non hanno ancora maturato i requisiti per la pensione e in questo caso alla macchinetta del caffè incontri due gruppi di persone:
gruppo a) qualli che lo sapevano, sono rassegnati e ci ridono oppure non ne parlano proprio e sono contenti per i colleghi che vanno in pensione.
gruppo b) quelli lividi perchè non possono andare in pensione per un mese di malattia di troppo, sei mesi di aspettativa causa bimbo o genitore malato, oppure aspettativa per preparare un concorso, e similia…
Questi ultimi si distinguono per le battutine al vetriolo che lanciano all’indirizzo dei fortunati pensionandi “Poi invecchierai, ti annoierai, tuo marito non ti lascerà più in pace e nella migliore delle ipotesi divorzierai—” Carine/i vero?
E poi aggiungono “e adesso ci toccherà tutti i mesi partecipare a collette per comprare regalini, partecipare a feste con salatini insipidi, pasticcini e spumantini e poi baci e abbracci, fatti sentire, passaci a trovare, ecc…” Dovrei registrare il livello di cattiverie che riesco a sentire in questo periodo.
Il prossimo mese ci saranno i primi due pensionandi con le prime due feste di saluti.
“Sai che novità”. mi fa la mia coetanea collega M. che alla pensione non ci pensa come me perchè sarà da fame e dopo ennemila anni di lavoro residuo-“ne abbiamo già fatte tante in questi cinque anni di feste di questo tipo in ufficio”
“E no cara” rispondo io “questa è la prima della lista dei pensionandi, e ci sarà da ridere a vedere le facce livide dei nostri colleghi, alle prese con la solarità e la felicità dei festeggiati che dal giorno dopo butteranno il badge nella spazzatura”….
Fossi in loro starei attenta a bere lo spumantino….
Elisa
Archivio | 5:31 PM