Un paio di settimane fa lessi su L’Espresso un articolo sulla emigrazione dal Bangladesh verso l’Europa da parte di giovani ragazzi delle classi medio alte che nonostane il nostro paese, causa crisi economica, offra sempre di meno come possibilità di lavoro, venga sempre scelto come meta iniziale per due fattori: con una buona dose di adattamento iniziale ci si riesce comunque ad inserire nel mercato del lavoro (a Roma, ad esempio, i bengalesi hanno l’esclusiva dei negozietti frutta&verdura aperti 24ore al giorno di molte zone della città). Ma il motivo principale è che, nonostante la burocrazia farraginosa e lenta come una lumaca e le varie leggie Bossi-Fini-Maroni & C., da noi ottenere il permesso di soggiorno è una passeggiata rispetto a nazioni Europee come Germania, Svezia o Inghilterra. Ed è in questi Paesi che appena ottenuto Permesso e accumulato un po’ di soldini gli amici bengalesi vanno: i più giovani per studiare ma anche per iniziare una più che normale (e auspicabile) ascesa sociale verso mestieri più appaganti e redditizi. Del resto anche i nostri studenti universitari freschi di laurea, vanno a cercare lavoro in centri di ricerca, dipartimenti universitari, multinazionali straniere attente ai Curricula e alle capacità e non alle amicizie e raccomandazioni.
La cosa che mi ha lasciata basita è stata leggere che tra le motivazioni per le quali l’Italia è un ottimo trampolino di lancio verso la conquista del mondo da parte di Bemgalesi, ma il discorso era esteso anche a Nord Africani, Nigeriani…ecc….. vi è anche la seguente (riportata, parrrebbe, su facebook-twitter-blog):
In Italia i trasporti pubblici li paga solo chi vuole!!!! In Germania sali sul bus davanti e passi a pagare dall’autista, in Gran Bretagna c’è il controllore fisso su ogni autobus, ecc…) Da noi sull’autobus sali da dietro e becchi il controllore una volta ogni ennemila volte e se sei veloce a scappare o a timbrare il biglietto la fai franca. E se anche ti fanno la multa….basta non pagarla e rendersi irreperibile
E poi c’è la tecnica “Faccia da Tolla” utilizzata da alcune signore marocchine che puntualmente si palesa sul Pullman Sadem della Domenica Pomeriggio. Sali e devi timbrare davanti all’autista o pagare a lui la corsa: e la tipa con velo di turno fa finta di inserire nella vidimatrice un biglietto già timbrato o strappato confidando nella distrazione del conducente. Se questo è attento, come accaduto oggi, blocca l’interessata e le fa pagare il biglietto. Questa prova prima con ammiccamenti a convincerlo che il biglietto è buono ma se vede che non ci riesce ecco che con uno sguardo tra il strafottente e il ringhioso caccia fuori da un astuccio cinquanta euro per pagare magari quattro o sei euro della corsa.
Spera chiaramente che l’autista non abbia resto e la faccia salire aggratise. E qui allora arriva il bello. L’autista aveva il resto e le ha cambiato i cinquanta!!!!
Il sorriso è virato direttamente sul ringhioso.
Beh questo modo di fare a me dà solo ai nervi e a voi?
Elisa