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lezione di emozioni

30 Mar

Oggi sono andata a scuola!!!!

Già, a scuola di emozioni insieme a vendidue bambini e bambine di seconda elementare, la loro maestra e una educatrice, con giochi sul tema delle emozioni e del rapporto con l’altro o l’altra, in questo caso gli altri compagni di classe.

Tutti in cerchio seduti e….via si parte.

I giochi sono stati tanti, ma parlerò dei più significativi, anche se questo è un mio giudizio personale e da adulta.

L’orologio dell’umore: alzarsi uno a uno, presentarsi, andare a collocare un sassolino nel quadrante che in quel momento ci rappresenta: pessimo umore, triste, contenta, al settimo cielo. La maggior parte era al settimo cielo, perchè iniziavano le vacanze di Pasqua e ritornava una delle loro due maestre, quella più buona ossia quella che dà meno compiti…,…. la maestra presente ha fatto la figura della megera dispensatrice di esercizi a casa e cercava di contenere questa nomea (Ma non è vero! Io assegno  i compiti a casa quando non mi state ad ascoltare in classe. fate i buoni e niente compiti!!!!) L’aria da megera questa giovane insegnante biondina in camicetta e jeans proprio non ce l’aveva!!!!

Poi insomma chi era contento per via di un fratellino in arrivo, chi per il compleanno e chi era su tutte le furie perché aveva litigato con la mamma quella mattina (ben tre maschietti!!!)

Secondo gioco, lo specchio: in coppia bimbo e bimba uno di fronte all’altro a copiare i movimenti prima dell’una e poi dell’altro… e qui un bimbo bello robustello si è scartato perchè la sua compagna voleva farlo ballare e il “ballo è roba da femmine!!!!” (promette bene il ragazzo!!!). Scopo del gioco: osservarsi ed essere in sintonia.

Il gioco della statua e dello scultore: a turno si deve dare al bimbo una posa per imitare un animale, una emozione (rabbia, gioia, paura)…. Io, che ero della partita, ero inginocchiata e sono rimasta un buon quarto d’ora carponi prima che il bimbo che giocava con me decidesse come farmi interpretare un’aquila 🙂 Però è riuscito a far bene il suo lavoro…. Poi è stata la volta di rappresentare la paura, la gioia, la rabbia, ecc… Scopo? Riconoscere uno stato d’animo….

Insomma potrei andare avanti con altri giochi tutti portati a spiegare il concetto di empatia! Che tra l’altro i bimbi sanno bene cosa voglia dire…..

La cosa più sconvolgente è successa alla fine delle due ore di corso, una bimba marocchina si mette in un angolo a piangere e non si alza per andare a mensa, la maestra le si avvicina insieme a me e alla educatrice e dopo un po’ riesce a farle dire quale fosse il problema: era triste, e aveva paura, di una cosa…… Di Dio che è cattivo!!!!

E qui ci sarebbe tanto da dire…..

Elisa

Alla prossima puntata

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