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Olocausto del cortile di casa

27 Gen

Le vittime dei campi di concentramento sono una mostruosità, a mio pare re insanabile, e non sono neanche così convinta che una cosa del genere non possa ripetersi. La gente ha la memoria corta e di pazzi scatentati che decidano di approfittarne possono sempre nascere, ahinoi!

Nella mia personale memoria, ricordo una storia che prima mia nonna come adulta e mia mamma come bambina mi raccontavano. Loro erano sfollate in campagna qui vicino a Torino dove avevano una piccola casetta con un po’ di terra che garantiva una sopravvivenza dignitosa grazie alla possibilità di coltivare l’orto avere le galline  i conigli ecc…, e poter scambiare con i vicini quello che si aveva. Una vita migliore di quella che si faceva in città dove dall’armistizio in poi era poco quello che si riusciva a trovare (anche a borsa nera). In quel periodo aumentarono gli attacchi aerei da parte degli alleati e ogni tanto ci scappava qualche pilota inglese che si rifugiava dai contadini per non finire prigioniero dei tedeschi o dei fascisti che poi tanto per il sottile non ci andavano di sicuro, visto come stavano messi anche loro.

I vicini di casa della nonna erano dei contadini relativamente benestanti in termini di terra e animali e avevano un figlio disperso nella campagna di russia e un altro chissà dove. Quello disperso in Russia si era sposato poco prima di partire soldato con una ragazza molto più giovane e non credo si fosse trattato di un matrimonio “d’amore”, Una volta per le donne soprattutto se povere in canna, poche ciance e sposati con chi decide mamma e papà. Insomma era stranoto in paese che la “vedova” del figlio disperso in Russia non avesse pianto più di tanto al non ritorno del consorte e quando gli piombò in casa “l’inglese” giovane,  caruccio e tanto gentile non si è fatta poi tante domande e. …insomma diciamo che non ha proprio onorato la memoria del consorte. Il Padre del ragazzo fece finta di nulla, ma poi tornò a casa dalla guerra l’altro figlio al quale la storia tra la cognata e l’inglesino (bello, gentile, ma che non sapeva tenere una pala in mano) non è andata tanto giù  (la nonna sosteneva che la cognatina fosse anche di suo gradimento)  

Il figlio maggiore ha denunciato lui e la cognata alla polizia fascista o a quel che rimaneva della polizia fascista…

Mamma era piccola stava giocando con i suoi amichetti nei prati intorno a casa e: “le urla disperate della ragazza e del soldato inglese, quando furono fucilati vicino al cimitero, non li scorderò mai più!”

Brutta storia la guerra, molto brutta 😦

Elisa