Farmaco – Atto II

12 Ott

C’è un seguito alla storia del mio farmaco

https://sportelloutenti.wordpress.com/2012/10/01/buttiamo-i-fiori-to-a-mare/

Per farla breve a chi non vuole leggersi il post sopra linkato, da un giorno all’altro mi sono trovata il mio farmaco salvavita costo 88 euro tra la lista di quelli con il generico in commercio costo 36 euro. Se vuoi comprare quello di marca liberissimo, ma paga la differnza, circa 50 euro a scatola. Peccato che un farmaco antiepilettico non lo si sostituisca così da un giorno all’altro e che se anche il principio attivo è lo stesso gli eccipienti possono fare la differenza. Ad esempio quello di marca potrebbe essere a rilascio controllato durante la giornata e quello generico no, tanto per spiegarsi.

Comunque io ho preso il generico ed ho aspettato….. non pensavo sarebbe successo così in fretta.. ma quello che immaginavo si è verificato.L’azienda produttirce del farmaco “di marca” ha all’incirca dimezzato il prezzo di vendita facendo scendere la differenza da 45 euro a 7 euro. Ora mi pongo due quesiti.

Premesso che il farmaco è in vendita sul mercato dal 2000 un brevetto che scade dopo soli 12 anni può voler dire:

1) la casa farmaceutica non credeva nella bontà del suo farmaco e allora lo ha brevettato per poco tempo

2) in meno di 12 anni ha ampiamente ammortizzato l’investimento in ricerca e produzione facendolo strapagare agli sfigati come me che devono assumerlo. Insomma ha tirato la corda fino a che ha potuto

Avete altre spiegazioni?

Allibita

Elisa

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5 Risposte a “Farmaco – Atto II”

  1. Anonimo SQ 12 ottobre 2012 a 9:07 PM #

    Non hai nulla da stupirti : il prototipo del bilancio economico delle industrie chimiche-farmacologiche è il commercio della droga. I margini di guadagno, spesso (anche se non proprio sempre) son di quel tipo.
    Per dire, se vendono le aspirine a 3.50 (generiche) in realtà vi fanno pagare quasi solo la confezione e la distribuzione. Il costo delle pastiglie è virtualmente 0.
    Infatti, se si facesse come in altri paesi, nei quali il farmacista ti consegna le singole pastiglie necessarie per la cura, si taglierebbero anche molto di quei costi.

    Poi, certo, ci sono anche i farmaci da 100 € a pastiglia (ma anche da 1000 €), ma sono una minoranza. Per la gran parte delle affezioni, ormai, la cura è nota, efficace ed a basso costo; oppure, la cura non c’è, e si tratta solo di palliativi (anche questi di basso costo, mediamente).
    Spesso, le mirabolanti medicine di ultima generazione son usate a sproposito, solo per far guadagnare le case farmaceutiche, e non per quei casi nei quali sarebbero realmente utili.
    Anni fa si vide che le vendite di antibiotici sofisticatissimi di ultima generazione, quelli appunto da 150 € a dose, erano concentrati in alcune province campane, siciliane e calabresi, le stesse dove i parti cesarei superalo il 70/80 %. Potenza/professionalità degli “informatori” farmaceutici…

    Anonimo SQ

  2. katherine 13 ottobre 2012 a 8:52 PM #

    Però…essendo la tua una malattia cronica, non dovresti essere esente tiket? Io mi sono beccata l’artrite reumatoide e mi hanno dato un documento con l’esenzione per tutto ciò che riguarda questa malattia, dai farmaci, alle analisi, alle visite.E’ una vergogna che per un farmaco salvavita si debbano pagare tutti quegli euro. Se uno non fosse in grado di pagare dovrebbe morire? In ogni caso, meno male che il prezzo è sceso.Che poi sia sceso così tanto è inspiegabile, ma ormai ci stiamo abituandoal fatto che in Italia non ci si debba più stupire di nulla.

    • Locomotiva 14 ottobre 2012 a 12:57 PM #

      in realtà no: solo certe cose ‘croniche’ e salvavita sono mutuabili e/o esente ticket.

      E, nota, ogni medicinale mutuabile è pagato al prezzo del generico: cioè, se anche è sulla ‘ricetta rossa’, lo Stato ci mette solo quello che costa il generico più economico che contiene lo stesso principio attivo.

      L’aggiunta degli ultimi periodi è che il medico metteva il nome di marca, e poi era compito del farmacista offrire o meno il generico gratis o quello di marca – su cui il farmacista stesso comunque incassa di più.

      Oggi il medico prescrive il principio attivo, ed il farmacista propone più articoli con dentro quello che ordina il medico.
      Senza la leva di dire alla vecchietta scema al banco ‘eh, ma il dottore le ha prescritto la stupidina di marca che costa tanto, se vuole può anche prendere la furbirina che è generica ma non si sa mai’

      Il che è vero per le 99,9% delle medicine comuni.
      Esistono casi particolari in cui anche gli eccepienti hanno un loro perché.

      E, appunto, le aziende hanno pianto, hanno sparso la bufala che i generici non funzionano, hanno spinto su dottori e farmacisti, hanno paventato licenziamenti e – quando la legge è passata- hanno mollato le braghe e sono arrivati ad un prezzo più vicino a quello ‘reale’

  3. sportelloutenti 15 ottobre 2012 a 3:16 PM #

    “il prototipo del bilancio economico delle industrie chimiche-farmacologiche è il commercio della droga. I margini di guadagno, spesso (anche se non proprio sempre) son di quel tipo.”
    Anonimo sei un genio!!! Non mi stupirei che la Mafia S.p.A: investa anche in aziende farmaceutiche e non penso a quelle che producono droga.

    Kathe; io sono esente ticket ma in questo caso solo i Grandi Invalidi e gli invalidi di Guerra potevano non pagare la differenza prezzo. Grazie della solidarietù

    Locomotiva: per quanto riguarda il mio medico di base bisogna riconoscere che è molto scrupolosa e prescrive solo il necessarioe e se deve proprio prescrivere un antibiotico cerca il meno costoso tra quelli in commercio tenendo conto a cos servono. Che poi che tutto quello che scrivi su case farneceutiche, medici compiacenti ecc.. sia vero sono assolutamente d’accordo
    Elisa

  4. Shunrei 16 ottobre 2012 a 6:15 am #

    Voto la seconda (ma mica perchè la prima non sia credibile, tutt’altro): ormai la logica che viene seguita in qualsiasi settore è solo di far più soldi possibile… nel caso della sanità e dei farmaci, letteralmente sulla pelle della gente!
    Tra l’altro: se non ci fosse stato questo cambiamento nella normativa, scommettiamo che il prezzo del tuo farmaco (nonostante gli investimenti siano stati ripagati, ecc. ecc.) non sarebbe calato praticamente MAI?
    Sono davvero contenta per te che la cosa si sia sistemata 🙂 , ma continuo ad essere incavolatissima per il sistema delinquenziale in cui vivivamo…

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